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Monday, March 7, 2011 at 10:02 AM
Item n°123934775
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PV/30
Torey L.Hayden UNA BAMBINA Corbaccio 1993.
Questo libro non è un romanzo, anche se lo stile e l’intreccio portano a pensarlo, ma è la storia vera di una bambina \"perduta\" e di una giovane e coraggiosa insegnante decisa a salvarla.
Torey Hayden è una psicopatologa infantile, specializzata nella cura e nel reinserimento di bambini con gravi patologie comportamentali causate, quasi sempre, da abusi e violenze di ogni genere. Dalle sue esperienze professionali ha tratto una serie di libri dal forte impatto emotivo, ma da cui emerge anche un profondo amore per i bambini che, proprio a causa delle situazioni di vita estreme in cui hanno vissuto, sono i più difficili da amare. Tra questi libri \"Una bambina\" è il primo di una serie ed è anche stato il suo maggior successo (è tradotto in 22 lingue).
La storia risale al periodo in cui la Hayden, sul finire degli anni ’70, insegnava come insegnante di sostegno in una classe speciale dell’Iowa- USA, una classe che veniva definita, per la tipologia degli utenti \"classe pattumiera\". Ad affiancarla, nell’arduo compito di istruire ed educare otto alunni dagli handicap più svariati, ci sono un inserviente messicano e una volontaria minorenne un po’ pasticciona. Nonostante le premesse poco incoraggianti però, la vita all’interno di questa classe scorre ad un suo ritmo abbastanza regolare e tutto sembra sotto controllo o quasi, fino al giorno in cui, con l’impatto di un uragano, piomba su educatori e bambini la piccola feroce Sheila, sei anni. Come dice il titolo è solo \"una bambina\", ma ha dietro di sé una vita piena di durezza e violenza, segnata dall’abbandono. La violenza e la vendetta sono l’unico linguaggio che Sheila conosce ed attua, divenendo un vero ciclone: accieca tutti i pesci dell’acquario, trafigge l’insegnante con una matita, è ostile e aggressiva con chiunque le si avvicini e inoltre, puzza da far paura. Lei stessa ha segnato il suo destino il giorno in cui ha rapito un bambino del vicinato, lo ha legato a un albero e poi gli ha dato fuoco. Per lei non c’è altra soluzione che una lunga degenza nell’ospedale psichiatrico, ma non ci sono posti liberi e nell’attesa viene \"parcheggiata\" nella classe di Torey. Torey però non accetta mai di essere una specie di \"carceriere\", è e vuole essere un’insegnante. Inizia per Torey e Sheila un percorso intenso e struggente, breve e tuttavia decisivo per la vita di entrambe.
Non sembra affatto di leggere il resoconto di un’esperienza educativa, perché il libro ha l’impatto emotivo di un thriller e la forza di un romanzo d’avventura. Leggendo le pagine della lotta quotidiana di Torey e Sheila ci si arrabbia con forza, ci si commuove e si gioisce, ma soprattutto si arriva a comprendere che nessuno è mai veramente perduto, specialmente un bambino.
Pag.243. Formato cm. 13,5 x 20,5.
(strappo sulla costola in basso a sx della copertina, ottime condizioni, come da foto)
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